Freedom
La Brexit, l’elezione di Trump, i successi elettorali dei populisti erano stati un primo campanello d’allarme. Ma ci sono voluti l’assalto a Capitol Hill, la pandemia e da ultimo l’invasione russa dell’Ucraina per acquisire consapevolezza che in Occidente è in atto un conflitto di portata epocale. Ampi segmenti di opinione pubblica, negli Stati Uniti ed in Europa, manifestano la propria aperta ostilità nei confronti di un modello di sviluppo economico e sociale che sembra aver smarrito parte della propria forza propulsiva e capacità d’attrazione. Tutti i capisaldi di quel modello sono sotto attacco: i diritti civili, il libero mercato, le istituzioni sovranazionali, il primato della scienza. Un vento di reazione spira sempre più forte, mettendo in crisi molte di quelle che sembravano oramai delle certezze acquisite. Dobbiamo esserne consapevoli: il nostro modello di sviluppo non è esente da colpe. L’elenco è lungo. Ma coloro che oggi tentano di sovvertirlo manifestano propositi liberticidi, oscurantisti, intolleranti, autoritari. Agitano, ad arte, lo spettro del Complotto che nel secolo scorso portò al massacro sistematico di milioni di persone innocenti. La simpatia per regimi dittatoriali, che hanno il solo merito di essere antagonisti dell’Occidente, il disprezzo per il primato del metodo scientifico, l’intolleranza nei confronti del diverso sono tutte sinistre facce della stessa medaglia: il tentativo di sovvertire un modello, che con tutti i suoi difetti, ha garantito sino ad oggi il massimo di libertà consentita. Se non si parte da queste consapevolezze, le nostre libertà corrono un rischio mortale. Riflettiamoci bene.
Green Pass
Mi sento di fare una semplice considerazione. Non sono un esperto e nemmeno un sanitario, ma credo che un minimo di ragionamento sia possibile farlo tutti.
Considerato che il Virus c’è ed è fetente, e che i vaccinati non si ammalano in maniera grave, ma si ammalano comunque, in modo meno recrudescente e in maniera minore MA SI CONTAGIANO ANCHE LORO, perchè si vuole far passere questo strumento per la soluzione celestiale? Trovo non corretto la caratteristica che si è voluto dare a questo strumento chiamato Green Pass. Che poi cosa abbia di Green (Verde) non capisco. La sua funzione è di confermare che chi ne è in possesso è vaccinato. Per cui lo si dovrebbe aver chiamato VACCINE PASS. E comunque l’essere in possesso del Green Pass NON garantisce la TOTALE sicurezza che il suo possessore non sia contagiato o contagioso, visto che si può ammalare. Per tanto chi ne è in possesso PUO’ liberamente girare nei ristoranti o nei luoghi di lavoro o altrove ma ripeto NON E’ Assolutamente sicuro di NON essere contagiato o contagiare.
Si è fatto diventare questo strumento un lascia passare per le libertà tolte ai non vaccinati. A mio modesto avviso (ripeto non ho esperienze scientifiche ne competenze), tutto questo è discriminatorio e non giusto. Se si voleva che tutti si vaccinassero per evitare carichi di ammalati gravi negli ospedali, bisognava far diventare la vaccinazione OBBLIGATORIA per Legge, non mascherare un falso lascia passare come obbligo vaccinale, che non protegge da eventuali casi di contagio, come la soluzione definitiva e perfetta.
Se un possessore di GREEN PASS va a contatto di un positivo e si contagia, gli viene revocato il GREEN PASS o questo continua ad essere valido? E se il suo status non viene modificato, perchè si lascia circolare un positivo in possesso di certificato verde? Credo che una domanda così se la dovrebbero fare tutti, invece che inveire tra vaccinati e non vaccinati. Non dico che voglio avere ragione, probabilmente sono la persona meno indicata a fare una riflessione così, ma cribbio facciamocele a volte delle domande, non lasciamoci condizionare da pensieri che ci vengono imposti, sia giusto o sbagliato facciamolo autonomamente un minimo di ragionamento.
In Germania guai a parlare di obbligo vaccinale.
In Germania guai a parlare di obbligo vaccinale.
di Vittorio De Vecchi Lajolo
Gad Lerner sostiene che i non vaccinati andrebbero “dichiarati fuori legge” esattamente come gli evasori fiscali. L’idea non è originalissima: ci aveva già pensato Roberto Burioni qualche mese fa a lanciare l’anatema dell’evasione fiscale, salvo poi invertire la rotta per definire i non vaccinati più sobriamente “sorci”. Più recentemente, Giuliano Cazzola ha invocato i cannoni di Bava Beccaris per fare piazza pulita dei no-vax, mentre Renato Brunetta auspica un progressivo “schiacciamento” (cit.) dei non vaccinati ai margini della vita sociale. Su tutto aleggia il soave monito del Presidente della Repubblica, secondo cui “non si può invocare la libertà per non vaccinarsi”.
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Pochi chilometri più a nord, in Germania, nessun partito sostiene l’obbligo vaccinale: anche Olaf Scholz, possibile futuro cancelliere, lo ha escluso categoricamente. La Frankfurter Allgemeine (il secondo quotidiano del paese, di orientamento liberal-conservatore) ad agosto pubblicava un articolo dall’eloquente catenaccio “Non è compito dello Stato proteggere il cittadino da se stesso”. Diversi costituzionalisti, tra cui il prof. Alexander Thiele dell’università di Gottinga ritengono che l’obbligo sarebbe giustificabile solo qualora il fenomeno epidemico divenisse completamente incontrollabile.
Il 13 settembre 2021 la Süddeutsche (primo quotidiano del paese, di orientamento liberal-progressista) pubblica un articolo sulla recente decisione del governo federale di mettere il turbo alla campagna vaccinale creando centri vaccinali pop-up un po’ dappertutto (in autobus, allo zoo di Berlino, presso alcuni chioschi di kebabbari etc.) per convincere gli indecisi – tesi di fondo: è un errore aumentare la pressione, giusto invece migliorare informazione e disponibilità. Sulla stessa linea il telegiornale della prima rete televisiva pubblica ARD, in cui la psicologa e professoressa dell’università di Costanza, Katrin Schmelz, si spinge fino a sostenere che l’obbligo in queste condizioni sarebbe un errore, perché la propensione a vaccinarsi (ovviamente) è molto più alta quando esiste una scelta, che quando si è costretti ad adempiere ad un obbligo. La mascherina obbligatoria generalizzata (anche all’aperto) in Germania non è mai esistita. Ancora oggi, il green-pass all’italiana è completamente sconosciuto: non serve nel trasporto pubblico e neanche i lavoratori del settore sanitario sono soggetti a obbligo vaccinale (ma ad obbligo di tampone).
E, naturalmente, nessuna persona si azzarda a definire pubblicamente i non vaccinati sorci, evasori fiscali, gente da mettere fuori legge, da schiacciare o da prendere a cannonate.
Sarà perché in Germania ormai sono tutti vaccinati? No, anzi: “solo” il 62,7% della popolazione è completamente immunizzato[1], contro il 68% [2] di quella italiana. Allora forse in Germania non esistono no-vax? Falso anche questo, come dimostrano le manifestazioni (ben più frequentate degli sparuti drappelli di no-vax italiani) che hanno invaso Berlino, Stoccarda, Monaco, Amburgo e tante altre città. Allora si vede che in Germania ci sono meno casi, meno contagi e dunque il problema è percepito come meno urgente? No, anche su questo i numeri non mentono: secondo i dati più recenti, l’incidenza settimanale in Germania è di 76,3 casi per 100.000 abitanti contro i 64 dell’Italia.
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Forse che la legge tedesca non consente l’introduzione di un obbligo? Sbagliato: anche la legge fondamentale della Repubblica Federale – seppur in modo meno esplicito dell’art. 32 della Costituzione Italiana – riconosce la possibilità di introdurre un obbligo di vaccinazione per le categorie a rischio (che, in astratto, potrebbero anche coincidere con l’intera popolazione).
Insomma, o la Germania [3] sta commettendo un azzardo spaventoso, oppure in Italia regna una psicosi collettiva. Sicuramente si fa largo un sospetto: che, semplicemente, non sia necessario spingersi a tali estremi. Forse la sensibilizzazione degli indecisi può avvenire sulla base di dati scientifici presentati in modo trasparente (cioè nell’unico modo che la scienza ammette) invece che sulla base di volgari – a mio avviso – invettive moraliste; forse nel dibattito pubblico è possibile dissentire senza perdere il rispetto che in una democrazia è dovuto a tutti, anche a chi sostiene posizioni estreme, assurde, non condivisibili; forse in un sana democrazia liberale il governo sostiene il cittadino a fare scelta consapevole invece di obbligarlo a seguire le sue direttive con paternalismo ottocentesco.
[1] Compreso il sottoscritto, giusto per chiarezza.
[2] Il dato del governo (oltre il 70%) si riferisce alla popolazione sopra i 12 anni. Sulla popolazione totale la percentuale è lievemente inferiore, intorno al 68%.
[3] E non solo la Germania. Bisogna tener presente che nessun paese (salvo Indonesia e un paio di regimi autoritari centroasiatici) ha introdotto l’obbligo vaccinale contro il Covid (neanche la Cina), la Danimarca ha invece revocato tutte le misure di contenimento, nel Regno Unito il governo ha deciso di abbandonare l’idea del green-pass etc. In Italia, al contrario, due terzi della popolazione apparentemente sosterrebbero l’obbligo vaccinale.
Fonte:
https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/09/19/in-germania-guai-a-parlare-di-obbligo-vaccinale/6324290/
Buon viaggio Maestro
https://www.youtube.com/watch?v=qgZl4TzPV_k