Briciole di Emozioni e di Web…Fasix

…volevo cambiare il Mondo, ma il Mondo ha cambiato me.

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Cioccolata

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Inebriante ed attrattiva. Solo pronunciare la parola … mette in moto un’idea di piacere e soddisfazione; stimola i recettori gustativi, fa pregustare, fantasticare in bilico fra piacere, soddisfazione, sensualità ed estasi. Grande consolatrice, stimolante, tonica, inebriante è legata all’idea di fertilità. Evoca il piacere che si accosta all’ amore, l’amore ai sentimenti, i sentimenti all’appagamento, ai bisogni emotivi, ai sensi eccitati, alla sessualità, ed ecco le molteplici connotazioni metaforiche che prendono vita. E’ difficile porsi un limite, una volta assoparata. Riceverla in dono porta all’attenzione del sognatore qualcosa di buono e di potenzialmente gratificante che può lenire un bisogno. Indica l’ interesse e l’amore che questa persona ha verso il sognatore, è un espediente usato dall’inconscio per portare a galla segnali ricevuti nella realtà, per dare loro una forma ed un significato inequivocabili. E la cioccolata, anche nei sogni, si qualifica come uno dei simboli più significativi della pienezza di gusto e del piacere che l’essere umano persegue.

 

Written by Fasix

21 dicembre 2011 at 08:18

L’Attesa

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L’ATTESA
Andrea “Lensflare” Debbi 

 

È l’una di notte.

Il vento gelido che mi sfiora elettrico ed affilato sembra uno spirito che non trovi pace.

Ha il sapore della montagna, ha il suono della montagna, ha il profumo della montagna.
Fermo al ciglio della strada, il bavero del tre quarti alzato, con una mano in tasca e l’altra a tenere ben stretto il telefono in attesa del tuo cenno. Devo

attendere un tuo cenno, ogni volta. Rileggo l’ultimo messaggio “..sono appena arrivata a casa, tu che fai?”
Devo risponderti?
Devo risponderti che sto sfidando il freddo gelido di questa notte d’Aprile, devo risponderti che non sono a casa al caldo come tutte le sere, ma sto

attendendo che tu mi faccia un cenno, per poterti dire che mi trovo a portata di pensiero da te, e che se capirò dalle tue parole che ora mi vuoi, sono

pronto a suonare al campanello di casa tua?
Sibili di un vento che fiacca la mia coscienza sono l’unico suono in questo spettrale silenzio. Pini che si muovono come ipnotizzati, nessuno in strada,

neanche i cani randagi.
Ed io che sarei già in piedi nel tuo salone, a contemplare il tuo sguardo, rapito dal movimento lieve di quel tuo vestito

sempre impeccabile, come se ti fosse stato disegnato addosso. Ed io che sarei già occhi negli occhi, a spezzare con l’anima queste catene, questo

inesorabile psicodramma che ci ostiniamo a rappresentare ogni notte, lontani un milione di miglia, ma vicini da farci male, mentre sadicamente

torniamo a recitare la solita parte del giusto e dello sbagliato, del che sarà, mentre il desiderio ci consuma dall’interno come un tarlo si ciba del suo

Luigi XIV lasciandone nel tempo solo il vetro molato delle ante a testimoniare la grandezza di un qualcosa che non è più.
Ed io che avrei di

nuovo quel sorriso a metà, come un cielo che scorre di lato, mentre mi sfilo la cravatta con una mano, mentre l’altra convulsamente cerca tra i tuoi

capelli, frugando ossessa, mossa dall’anelito di quel bacio che mille volte abbiamo immaginato e che ancora adesso ci eccita ed impaurisce.
E tu che

saresti così sorpresa, spalancando quelle rocce di mare tramite le quali mi parli, reclinando la testa indietro ed offrire alle mie labbra anelanti la pelle

del tuo collo, delle tue spalle, sospirando un piacere represso per troppo tempo, cercato, nascosto, rivoltato e di nuovo rinnegato, per l’ancestrale

umana paura di perdere quel qualcosa di indefinito che esiste solo nella nostra fantasia, o in qualche stringa digitale che rimpalla di notte tra le celle di

qualche operatore telefonico.
Tu staresti così, evanescente nella penombra, appoggiata di schiena sulla spalliera del sofà reggendo con la mente i

tuoi sensi che cadono ai miei piedi come piccoli frammenti di cristallo, scintillanti e fragorosi nella loro voluttuosa fragilità. Abbandonata al mio

ardore che esploda come una supernova ad incendiare l’universo dell’umana lascivia.
Come un alito del vento screziato del tuo profumo francese

la mia mano sui tuoi fianchi, sul dorso quel tessuto raffinato, sul palmo e sotto le dita la pelle di una seta mistica e speziata, calda e tremante fiamma

madre dell’incendio che ci vedrà ardere prigionieri dei nostri stessi corpi.
Come lama di un rasoio adamantino la passione a rapire i respiri ed

ingoiare la notte incipiente, mentre le pupille si abituano alla penombra e le tue curve si cominciano a delineare chiare, mentre il reggiseno cade a terra

silente, mentre la mia mano solleva il tuo vestito carezzando le tue gambe, mentre le mie labbra incollate ai tuoi seni vibrano di piacere all’unisono

con te, che lasci questo angolo di mondo terreno per librarti nell’aria in un istante di volo emozionale.Tu ora stai glissando, svicolando

sull’argomento.. hai immaginato, non sei pronta. Mentre gli unici brividi che sento sono quelli del freddo continuo a rispondere ai tuoi messaggi,

rendendomi conto di essere ancor lontano dal ricevere il cenno..
Eppure ora i brividi sarebbero ben altri, con te che mi prendi la testa tra le mani

come una coppa di Veuve Clicquot ma non per bere, ma per riempirla di nettare divino, facendomi scivolare sul tuo ventre, aggrappato con le labbra a

quella pelle vogliosa, ad ascoltare da vicino il tuo respiro farsi ritmato, sempre più rapido per ossigenare un sangue eccitato, mentre assapori ancora il

gusto dei miei baci sulle tue labbra, perversamente senti la mia lingua farsi strada tra ben altre labbra, che senti essere parimenti umide, grondanti

eccitazione e piacere.
Eppure la sensazione sarebbe ben altra, mentre passerei la mia intera giovinezza con il viso incollato tra le tue gambe, ad

esplorare il frutto della passione aprendolo pian piano con due dita, spostando le Grandi Labbra per poter assaporare in fondo la delizia del tuo intimo,

fermandomi a giocherellare con il tuo piacere, mentre le braccia cominciano a dolermi per lo sforzo di tenerti ferma, mentre sei in preda delle

convulsioni, degli spasmi, soffrendo per non urlare al mondo il brivido che ti sta squassando dall’interno.
Eppure sarebbe un altro vivere, un altro

stringere tra le mie mani, invece di questo freddo pezzo d’alluminio sul quale leggo i tuoi pensieri in risposta ai miei, avere invece i tuoi capezzoli da

sfiorare mentre si eccitano, il tuo seno da accarezzare, stringere, palpare per riempirmi di te, per riempire a piene mani della vita florida, rigogliosa,

giovane, della vita che vuole essere vissuta e non psicanalizzata, non rinnegata in nome della paura, della indecisione…
Sarebbe un altro sapore a

bagnare le mie labbra, il mio viso, mentre il tuo piacere mi inonda con un guizzo dei tuoi nervi vinti dall’orgasmo, proiettandoti l’anima fuori dal

corpo, stravolgendo le tue certezze, abbattendo completamente le tue difese, mentre il tuo vestito Calvin Klein giace immobile ai nostri piedi,

simulacro della tua personalità vinta e vincitrice, mentre oramai persa nel turbine irresponsabile del delirio liberi la tua voce sospirando l’inno alla

vita che va vissuta. Il vento si è fermato. Il cenno volutamente non è arrivato. Risalgo in macchina diretto verso casa mia. Stasera l’incontro non è

avvenuto… il tempo sarà l’unico testimone di quel che avverrà.

 

Written by Fasix

2 ottobre 2011 at 12:56

Affetto & Passione

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Leggevo qualche giorno fa,

in uno dei blog che seguo,

 “Il Blog delle Amiche” un post intitolato

Ma che cosa voglio io??” sull’ argomento

dell’insoddisfazione delle mogli verso i mariti.

 

Ed è interessante vedere quanto

siamo profondamente diversi tra uomini e donne. Ci sforziamo di venirci incontro, a volte in maniera discretamente soddisfacente, ed a volte, spesso purtroppo con scontento da entrambe le parti.

La donna ricerca la dolcezza, la gentilezza le coccole, e ancor quando si tratti di sesso, spesso ci si arriva attraverso un approccio delicato anche nello sfociare di passioni travolgenti..

 

Non c’è quasi mai o raramente una sfrontata dimostrazione di desiderio, che invece c’è nel maschio. Che nella sua crudezza e bruta animalità spesso guarnità da desiderio voyeristico, punta molto più volentieri al sodo che non ad arrivare gradatamente all’emozione ultima del condiividere momenti unici.

 

Il destino spesso ci mette sul nostro cammino situazioni che ci mettono alla prova. Leggevo in un altro blog, di una amica che diceva: “Se rinasco voglio essere una strafica e far morire d’invidia le amiche e far dannare gli uomini dal desiderio” . Ora se questa amica che più si avvicina allo stereotipo di donna sensuale trovasse un uomo con più inclinazione sensibile soffrirebbe come soffrono i maschietti che vogliono solo e tanta passione ? o riuscirebbe ad essere infine sazia della propria essenza sensuale? 

 

Io infine credo che comunque anche lei direbbe: Cosa voglio Io?

L’animo umano è di per sè non contento ed appagato di quello che ha, spesso il raggiungimento di uno scopo, spinge a volere lo scopo successivo. Le amiche che non hanno regali e dolcezze, magari hanno al loro fianco chi li farebbe sentire desiderate e desiderabili sempre, ma questo è troppo brutale e animalesco. E chi ha accanto magari un buono con attenzioni si lamenta perchè non ha accanto uno con i controcoglioni…

 

Sembra disfattismo o forse solo la mera coscenza di un vivere spesso senza la consapevolezza

che magari con poco o il giusto impegno potremmo aiutare chi ci sta accanto ad essere un pò come vorremmo che fosse senza la dovuta presunzione che per Amare chi ci vuole bene non dobbiamo cercare di cambiarlo, ma solo apprezzarlo per quello che è e che noi un giorno abbiamo scelto.

Buon pomeriggio Fa.

 

 

Written by Fasix

24 agosto 2011 at 16:30

Passione

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…a volte è la noia a spingerci oltre il lecito, a volte la passione…il rischio, la paura, o il più torbido dei desideri.
Sofia aveva mischiato le carte prendendone una a caso nel mazzo, ed aveva pescato la peggiore. Ho voglia di te, – tornò a ripetere – non mi basta averti nella testa, ti voglio dentro di me e nel profondo del mio essere….(Passion di Abel Wakaam)

Passione

Passione

…a volte invece è solo il nostro bisogno di essere Vivi.
Di sentir crescere dentro di noi le Emozioni che solo racconti lontani
hanno narrato senza che Noi possiamo veramente dire di aver vissuto.
Forse solo un desiderio, …ma forse anche un vero bisogno di Passione.
Fa.

Written by Fasix

9 agosto 2011 at 16:54

Maurice Bejart

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Written by Fasix

28 luglio 2011 at 20:50

THE ART OF NOISE – Moments in Love

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Written by Fasix

20 luglio 2011 at 09:06