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Democrazia 2.0.16
Referendum confermativo: una consultazione senza quorum
Il concetto moderno di referendum è, secondo il vocabolario della lingua italiana Devoto-Oli, quello di un appello, autorizzato e regolato dalla legge, al corpo elettorale perché si pronunci su singole questioni o più particolarmente, sulla struttura essenziale dello Stato o del governo, in quest’ultimo caso con significato riconducibile a plebiscito.
Il termine deriva dal latino, nello specifico dal gerundio del verbo refero (refers, retuli, relatum, referre) che tra i suoi numerosi significati annovera anche quelli di riferire, riportare, rispondere.
Il termine quorum, anch’esso di chiara provenienza latina, deriva dalla frase “quorum maxima pars” e sta a significare il numero legale, la maggioranza, istituti ancora oggi fondamentali negli organi e nelle decisioni collegiali.
Nel referendum confermativo, detto anche costituzionale o sospensivo, si prescinde dal quorum, ossia si procede al conteggio dei voti validamente espressi indipendentemente se abbia partecipato o meno alla consultazione la maggioranza degli aventi diritto, a differenza pertanto da quanto avviene nel referendum abrogativo.
Attraverso il referendum abrogativo si decide se abrogare o meno una legge mentre con il referendum confermativo il popolo decide se confermare o meno una legge di riforma costituzionale già approvata dal Parlamento, ma senza la maggioranza qualificata dei due terzi.
Si procede ad un referendum confermativo di una legge costituzionale nel caso in cui entro tre mesi dalla pubblicazione della legge stessa, ne facciano richiesta un quinto dei membri di una camera, oppure 500.000 elettori oppure cinque consigli regionali. La votazione ha luogo in una domenica compresa fra il 50° e il 70° giorno successivo all’indizione del referendum stesso. (Ministero dell’Interno)
Ora, letta questa breve considerazione tratta dal ministero dell’Interno, c’è il pericoloso rischio che ci possiamo trovare il prossimo 5 dicembre con una decisione presa da una manciata di Elettori. Qualsiasi sia l’affluenza alle urne vincerà chi otterrà il maggior consenso, anche se a votare andassero solo 100.000 italiani. Chi ha lottano per un mondo democratico dove vi sia condivisione di idee, battaglie e scontri merita che vi sia una battaglia del tutto legittima ma partecipata. Pertanto a prescindere dalle Idee di ciascuno di noi, l’esortazione è: “Che votiate SI o che votiate NO” andate a votare, perchè la democrazia è poter dire la propria opinione.
Polvere sotto il tappeto
Sono sempre stato un convinto sostenitore della tecnologia tedesca come di quella giapponese. E pure un convinto assertore che la durezza e la rigidità integerrima di queste nazioni fosse vanto di un modo di essere e vivere da invidiare. Oggi scricchiolo. Io stesso ero convinto che il mio essere preciso e ordinato o ligio ai doveri più o meno istituzionali, fosse da esempio per gli altri e potesse essere da guida ed emulazione. Sbaglio. O forse devo essere solo cosciente che non può e non deve essere una convinzione assoluta. Ci sarà ancora chi in Germania fa cose eccelse, come ci sarà anche chi come Volkswagen, risultando essere il maggior produttore di auto mondiale, non sempre si comporta in modo lindo. Come mi auguro ci possa essere in questa nostra cara Italia, di strafalcioni e burloni cantanti, tutta pizza e mandolino, qualche bravo e onesto assertore della ideologia teoutonica. Però SI devo ammettere, tutti abbiamo qualcosa da nascondere, tutti abbiamo la nostra BELLA POLVERE SOTTO IL TAPPETTO.
Censimento 2011
Chi e quanti siamo?: al via il 15° Censimento Istat.
Da un titolo di un articolo beccato in rete mi sovviene una battuta nel film di Troisi e Benigni “Non ci resta che piangere” recentemente postato anche qui: “Chi siete? Quanti siete? Dove andate? Due Fiorini!!”
Battuta esilerante di per se, e di ottimo impatto umoristico nel film. Ma se vista nell’ottica del Post forse tanto ridere non fà più. E sì perchè anche se è sicuramente utile sapere chi siamo e dove andremo, il sapere che non saranno proprio due fiorini il costo di tale operazione forse non è simpatico.
Notate bene che non sono contro il Censimento, che in sè per sè vale tantissimo, anzi la statistica è un’ottima scienza che serve tanto, e anche il Censimento come tale vale moltissimo. Il fatto che mi fà riflettere, sorridere e dubitare è forse la veridicità dei dati che l’Italia scriverà in quelle belle caselline. Ora siamo tutti bravi nella compilazione di tutte quelle belle caselline rosa che ci sono pervenute a casa in una busta informale, o addirrittura bravissimi già dalle prime ore di stamani ad incrociare le dita per riuscire ad entrare nel sito on line dell’Istat, tanto da aver creato grossi problemi di connessione. Ma la mia riflessione da bravo pessimista e diffidente che sono è: saremo così tutti e tanto bravi da scrivere quello che dovremmo o quello che vogliamo?
Sì sono così perfido. Del resto mi viene spontaneo un piccolo proverbio: “A pensar male si fà peccato, ma spesso ci si indovina”. Si perchè se ascolto tutte le notizie dei TG, o le dichiarazioni dei miei cari amici politici, o anche solo le trasmissioni televisive fiction o meno che siano, non è che ne traggo una conclusione di un popolo granchè sincero. Lo sò sto facendo il disfattista, e poi la legge dei grandissimi numeri della statistica alla fine riuscirà ad appianare tutto e rendere uno spaccato non malaccio, ma Io purtroppo a malincuore continuo a pensare che tante caselline non conterranno i dati veri che dovrebbero. Non solo per fortuna per il fatto che siamo un popolo di marinai e in quanto tali anche un pò bugiardi, (non me ne vogliano i marinai) ma anche purtroppo perchè ci saranno di certo persone che non riusciranno a mettere in modo preciso quello che la casellina richiede. Ci saranno delle persone anziane, che forse addirittura il questionario non lo faranno, ci sarà qualche persona un pò meno accultura, e anche come dicevo qualche furbino che non metterà la verità.
E’ vero sono troppo disfattista, però era una piccola riflessione e mi volevo togliere il sassolino dalla scarpa. Nonostante gli errori, le bugie, le verità, i costi, le mancanze e le abbondanze, e le migliaia anzi i milioni di caselline riempite faremo anche questo e alla fine sapremo “Chi siamo e dove andremo”.
Buona conta. Fa.